L’accessibilità digitale, quali costi e quali vantaggi
La crescita esponenziale sulla rete nella fornitura di servizi, prodotti e informazioni rende l’accessibilità digitale, ovvero la capacità di inclusione di tutti nella fruizione del web, un tema sempre più rilevante e dibattuto.
L’abbattimento delle barriere virtuali è un item sempre più ricercato negli ultimi anni e anche la nostra esperienza nel settore riconferma ogni giorno quanto l’argomento sia sempre più dibattuto nelle conversazioni sia con le nuove aziende e start up che si affacciano sul mercato digitale, sia tra gli enti e operatori pubblici sul territorio nazionale e internazionale.
E’ dunque fondamentale interrogarsi sul costo dell’accessibilità e sul reale valore che genera per tutti coloro che oggi operano sul web.
In riferimento ai costi, è opinione condivisa che la creazione prodotti digitali accessibili sia meno onerosa se contemplata già nelle fasi di strategia e progettazione rispetto ad una attività successiva da implementare solo a fronte di una più stringente disposizione legislativa.
Ad oggi in Italia la legislazione impone l’obbligo di accessibilità per tutti i soggetti con un fatturato medio negli ultimi tre anni superiore a cinquecento milioni di euro e queste disposizioni andranno adottate entro il 28 giugno 2025, salvo alcune eccezioni che stabiliscono un periodo di transitorietà Atto del Governo 362 del 28 febbraio 2022
È ragionevole pensare che queste leggi, nel prossimo futuro, andranno a includere anche gli operatori più piccoli sul web, uniformandosi alla necessità di un mondo virtuale sempre più inclusivo e disponibile per tutti.
Riassumendo dunque l’analisi sul fronte dei costi possiamo affermare che:
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Progettare un prodotto digitale accessibile costa meno che trasformarne uno inaccessibile, con meno criticità e tempistiche legate alla migrazione da un vecchio ad un nuovo sistema.
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Le leggi nazionali e i protocolli internazionali danno sempre più rilevanza al tema dell’accessibilità digitale, introducendo nuove norme e conseguenti sanzioni sempre più stringenti.
Focalizzandoci sul vantaggio di avere canali di comunicazione e di vendita digitali accessibili, possiamo considerare 3 livelli di opportunità:
Brand reputation
Per comprendere l’impatto positivo dell’accessibilità digitale sulla fama di un brand, è sufficiente osservare come gli investimenti fatti in questa direzione abbiano generato per le aziende che hanno operato il cambiamento, un ritorno in termini di una più solida reputazione e affidabilità.
Quello che compriamo non è solo la risposta a quello di cui abbiamo bisogno ma è soprattutto una scelta in merito al mondo che vogliamo contribuire a cambiare, partendo proprio dalle nostre abitudini di acquisto.
Ampliamento del target
Adottare accorgimenti di accessibilità digitale in fase di progettazione innalza notevolmente la qualità di un sito web informativo o di un canale e-commerce, ampliandone la platea di riferimento. Un’azienda accessibile può dunque intercettare una fetta del mercato fino a quel momento trascurata.
Fidelizzazione e vantaggio competitivo
In un momento ancora in trasformazione, dove i siti accessibili sono infinitamente pochi rispetto alla totalità, agire tempestivamente consente di attestarsi un vantaggio competitivo a discapito degli operatori reticenti al cambiamento.
Come risulta dai numerosi test effettuati su differenti campioni di persone con difficoltà di fruizione nel mondo virtuale, ritrovare canali accessibili porta ad una maggiore propensione al riacquisto e alla fidelizzazione, generando un vero e proprio effetto “lovemarks”.
Come sosteneva Tim Berners-Lee, padre del world wide web: “La forza del Web è la sua universalità. L’accesso per tutti, a prescindere dal tipo di abilità, è un aspetto essenziale”.
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